sabato 29 marzo 2008

Avrei voluto dirvi

Desidero innanzitutto ringraziare il Sig. Vincenzo Daniele, presidente dell'Associazione Centro Anziani, per l'impegno profuso nel riunire i 5 candidati apriliani per un faccia faccia con i membri dell'associazione.

Riporto quanto avrei voluto dir loro:

Beppe Grillo, nell’ultimo post del suo blog, si lamenta del fatto che un tempo, prima delle elezioni, si discuteva di sviluppo, di innovazione, del futuro delle nuove generazioni. Di un mondo migliore, insomma. Oggi, invece, non facciamo che discutere di una nazione malata.

E’ vero! Oggi abbiamo tanti problemi: le vostre pensioni che non bastano, i nostri stipendi che non bastano, i nostri figli che non trovano un lavoro stabile, l’economia che non va. Perfino l’America, che una volta ci portava la farina, oggi ci porta la recessione. Non c’è telegiornale che non ci ripeta queste cose, giorno dopo giorno. E non parliamo poi della cronaca: furti, rapine, omidici, stupri.

Insomma, stando a quello che sentiamo, dovremmo chiudere bottega e mandare tutto a ramengo.

E no! Oggi io voglio provare a ritrovare quell’ottimismo di cui parla Grillo. Qui, con voi, che avete vissuto il boom degli anni sessanta. Il periodo d’oro della nazione… la crescita, il benessere. Però, mia madre mi racconta che non erano tutte rose e fiori neanche allora. Il paese, uscito dalla guerra, aveva appena cominciato a ricucire le ferite. C’era ottimismo, si, ma c’era anche povertà. C’era lavoro, si, ma molto di quel lavoro era all’estero (e noi italiani di emigrazione siamo anche morti!). C’erano i Moro, i Berlinguer e gli Almirante, ma c’erano anche le brigate rosse.

Insomma, oggi di quel periodo ricordiamo le cose belle e tendiamo a scordare, come è naturale, quelle brutte.

Secondo me era un periodo un po’ come quello odierno, di cui al contrario vediamo solo le cose brutte, tralasciandone le potenzialità.

Oggi abbiamo tante cose che non vanno, prima fra tutte una politica che dopo Berlusconi ha smesso di fare politica ed ha cominciato a fare berlusconismo e antiberlusconismo. E proprio come allora, in un momento di forti contrapposizioni ideologiche, sono riapparse le BR.

Una politica che ha smesso di guidare il paese, come hanno fatto i grandi statisti del passato, per cominciare a fare “economia”. Con i risultati che tutti conosciamo (Cirio, Parmalat e via dicendo).

Oggi non è facile, per un giovane, “fare” politica. E non perché non gliela lascino fare ma perché oggi, adesso, essere un politico tutto significa tranne che essere onorevole.

Certo non è stato facile per me decidere di rispondere si quando mi è stato offerta la candidatura. Un po’ perché, come tutti voi, ero disillusa e un po’ perché è oggettivamente difficile oggi, con questa legge elettorale, presentarmi davanti a gente come voi e chiedere il vostro voto facendovi delle promesse delle quali, poi, non potrei essere responsabile in prima persona.

Se ho deciso di accettare è solo perché chi me lo ha chiesto, Di Pietro, è uno dei pochi uomini politici degli ultimi anni al quale si può solo imputare di aver contato troppo poco. Uno dei pochi ad aver portato avanti con convinzione le sue battaglie, senza mai fare voltafaccia o cambi di casacca per mantenere la poltrona. Uno che dice pane al pane e vino al vino, anche quando potrebbe non essere conveniente.

Uno che se dice che si batterà per aumentare le pensioni, puoi star sicuro che si batterà fino alla fine per farle aumentare sul serio.

Oggi io non voglio farvi promesse. Perché, come Di Pietro, a me piace mantenere le promesse che faccio e quindi prometto solo quello che posso mantenere di persona.

Voglio ricordarvi, però, quali sono i punti programmatici dell’Italia dei Valori, soprattutto perché in televisione vi parlano solo di Veltroni e Berlusconi.

Noi dell’Italia dei Valori proponiamo interventi a favore degli anziani. Uno tra i tanti, l’aumento delle indennità di accompagnamento da 455 a 600 euro per gli utenti con maggiore bisogno di assistenza, anziani in difficoltà e disabili gravi. Oppure lo studio di nuove norme per agevolazioni alle famiglie con a carico disabiili gravi e anziani non autosufficienti.

Sul fronte della famiglia, proponiamo agevolazioni per l’acquisto della prima casa per le giovani coppie. Proponiamo di far ripartire un piano di edilizia pubblica ad affitti calmierati. Aumentare gli asili e renderli strutture finalmente in grado di essere di aiuto alle famiglie.

Per la sicurezza (e Di Pietro è uno che se ne intende), vogliamo che la Polizia torni per le strade, con le risorse necessarie per restarci. Vogliamo che gli immigrati clandestini e delinquenti se ne tornino a casa loro, anche per garantire la sicurezza dei tanti immigrati che invece nel nostro paese vengono per lavorare onestamente. Vogliamo che chi commette un reato sconti la sua pena fino in fondo. Possibilmente non su un balcone di fronte al mare a prendere il sole!

Per il lavoro, ci battiamo perché i giovani abbiano un salario d’ingresso decente (e non quella miseria che prendono adesso), perché non debbano passare da un lavoro precario ad un altro altrettanto precario ogni tre mesi e perché possano costruirsi un futuro. Per fare questo, dobbiamo contemporaneamente sostenere quelle imprese che danno loro il lavoro, soprattuto le piccole imprese che formano l’ossatura imprenditoriale del nostro paese.

Vogliamo, insomma, risolvere i problemi immediati che affliggono la nostra società. Ed i soldi per farlo li prenderemo dal taglio degli sprechi della pubblica amministrazione: riduzione del numero di parlamentari e dei loro stipendi, chiusura dei tanti enti inutili come le comunità montane a 9 metri sul livello del mare, oppure le province.

Il personale che recupereremo potrà andare ad infoltire i ranghi della magistratura, cosicchè i giudici ed i pubblici ministeri possano finalmente dedicarsi al loro lavoro e sveltire i processi lumaca. Oppure dietro una scrivania a rinnovare i passaporti, così da liberare un poliziotto da rimettere sulle strade a combattere la criminalità.

Come vedete, non promettiamo la luna e diciamo anche dove prenderemo i soldi.

E una volta risolti i problemi immediati, anzi contemporaneamente, vogliamo studiare un piano di investimenti a medio/lungo termine che possa ridare ai vostri figli e ai vostri nipoti la speranza di un futuro migliore.

Vogliamo investimenti nella scuola, per farla tornare ad essere un luogo dove i nostri figli possano imparare a vivere. Vogliamo investimenti su ferrovie, porti e autostrade. Vogliamo un’informazione più libera dalla politica e vogliamo una politica che torni onorevole, con i pregiudicati fuori dal parlamento e la riforma della legge elettorale.

Come vedete, sono pochi punti: 11 punti per la precisione. Uno in meno di quelli di Veltroni, con il quale corriamo apparentati ma mantenendo la nostra identità.

Per questo vi chiedo di scegliere l’Italia dei Valori alle prossime elezioni: per darci la forza di portare avanti le nostre battaglie e far si che i vostri nipoti, un giorno, possano parlare dei prossimi anni come dei loro “Anni del Boom”.


Questo avrei voluto dirvi. Ma voi non avete aspettato, andandovene biascicando improperi contro la classe politica tutta!

Mancando una delle principale regole della buona educazione che vuole l'ospite sacro (almeno questo mi insegnava mia nonna) e mancando un'occasione di confronto democratico con quelli che (volenti o nolenti) sono/saranno i vostri rappresentanti, quelli a cui dovrete rivolgervi per essere ascoltati proprio dove vi lamentate di non essere ascoltati.

Avendo scelto di non confrontarvi con noi (con tutti noi che, per essere li presenti abbiamo tralasciato i nostri impegni, i nostri figli, i nostri cari) con quale faccia domani potrete presentarvi a chiedere conto delle vostre pensioni che non bastano ad arrivare a fine mese? O della sanità che non vi cura come vorreste? O dello scippo subito perchè non c'era un poliziotto?

Da persone della vostra età, cresciute nell'era d'oro del confronto democratico, mi sarei aspettata qualcosa di più. Anche qualche pomodoro, qualche fischio, qualche contestazione, anche qualche vaffanculo. Ma detto in faccia e non biascicato tra i denti!

Vi lamentate tanto della politica odierna? Se siamo arrivati così in basso è proprio grazie a gente come voi, buona solo a lamentarsi la domenica al bar. Capace di scegliere solo grazie al proprio gretto interesse personale di immediata realizzazione senza guardare un palmo al di là del proprio naso.

Se riusciremo a rialzarci, se l'Italia tornerà ad essere un paese serio, certamente non sarà grazie a persone come voi.

Queste non sono parole di un candidato in cerca di voti.
Sono parole di una mamma che non vuole che i suoi figli crescano in un paese come questo, popolato di gente come voi, disinteressata.
Sono parole di una mamma che non vede i suoi figli da tre settimane per cercare di parlare con gente come voi e dirvi che si, un futuro possibile c'è, è fatto di gente come me che ancora crede che sia possibile migliorare.
Sono parole di una mamma che passa del tempo a sentirsi insultata invece di passarlo a giocare con i suoi bambini.

Forse non sarò mai un politico. Almeno non un politico come l'intendete voi. Uno di quelli che stasera vi sarebbe corso dietro implorando il vostro voto in cambio di qualsiasi cosa gli avreste proposto. Uno di quelli che, grazie ai voti che gente come voi gli ha dato negli ultimi quaranta anni, hanno ridotto l'Italia allo sfacelo che è oggi.

Io spenderò tutta me stessa ne l'Italia dei Valori per far tornare a vivere quei Valori che voi stasera avete calpestato quando avete sceso i gradini per andarvene. Io spenderò tutta me stessa per far si che i politici che voi stasera avreste ascoltato non abbiano mai più la possibilità di chiedervi il voto.

No. Io non sarò mai uno di quei politici e forse non sarò mai un politico. Ma va bene così, perchè significa che sarò ancora capace di guardarmi allo specchio e che ai miei nipoti potrò ancora raccomandare che, per quanto sgradito, un ospite rimane pur sempre un ospite e va trattato con buona educazione.

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